VERÓNICA VOLKOW
LA NOIA DI EURILOCO
“Oltre l’antro di Cariddi,
oltre gli ululati di Scilla,
c’è un punto in cui la nave piomba giù dall’oceano
e di quelli che sono caduti nessuno ritorna”.
Euriloco pensava seduto in coperta
mentre sentiva la brezza far vibrare le corde
e palpitare le vele come lombi;
guardava qua e là, disattento e stanco,
i capelli di Ulisse, le mani di uno schiavo
e udiva distratto lo scricchiolio del legno
e il brusio delle voci in quella lingua antica,
che oggi è una musica perduta.
C’era il mare tra i remi,
duttile e trasparente,
ma agli occhi di Euriloco era
quasi invisibile per monotonia
e il giorno lungo, così noioso,
e mai pensò che ogni momento
questo mare evanescente e forte
lo allontanava sempre di più
ed era impossibile il ritorno.
(da Litorale d’inchiostro, 1979 – da Otra iglesia es imposible)
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Euriloco, qui ritratto sul ponte della nave dalla poetessa messicana Verónica Volkow, è uno dei marinai di Odisseo, anzi di più: è suo cognato e il secondo in comando. Scampati i disastri e le tentazioni di Circe, di Nausicaa, di Polifemo, delle Sirene, di Scilla e di Cariddi, in viaggio verso le Colonne d’Ercole oltre cui l’oceano finisce (nella concezione terrapiattista del mondo ai tempi di Omero), Euriloco è annoiato e vede soltanto mare attorno, anzi neppure lo vede più, tanto è ormai monotono ai suoi occhi assuefatti. A differenza del protagonista dei “Sette messaggeri” di Dino Buzzati (“Ma quanto più procedo, più vado convincendomi che non esiste frontiera”) neppure si rende più conto che il viaggio è troppo avanzato per poter sperare in un ritorno. Per la cronaca, o per la leggenda, Euriloco comunque sarà l’ultimo dei compagni di Odisseo a morire, quando Zeus distruggerà la nave scagliandovi un fulmine.
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FOTOGRAFIA © ATROLL’S ENTERTAINEMENT
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LA FRASE DEL GIORNO
Dammi l'umiltà dell'anima /
senza corpo e senza cose. /
Essere la poesia e la sua luce, /
solo poesia /
e la regione più aerea, /
inaccessibile al disastro.
VERÓNICA VOLKOW, Oro del vento
Verónica Volkow Fernández (Città del Messico, 26 aprile 1955), poetessa, scrittrice e saggista messicana. Insegnante all’Università Nazionale Autonoma del Messico, ha pubblicato cinque raccolte di poesia e ha tradotto le Elegie di Duino di Rilke.
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