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giovedì 15 novembre 2018

Un finto giardino di begonie


ROCCO SCOTELLARO

A ROMA IL 1948

Sono venuto a sentire gli uccelli
nelle gabbie delle vetrine.
Rivolto tazze di caffè per darmi pazienza.
Città, si può morire
in un finto giardino di begonie.

(da Margherite e rosolacci, 1978)

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Rocco Scotellaro, poeta del neorealismo postbellico, era legato alla terra di Lucania ma ormai sentiva di non essere più un contadino, e tuttavia non apparteneva per nascita e ideali al mondo borghese. Sospeso tra questi due stati sociali, ne avverte l’inautenticità passeggiando per la Capitale: inconsapevolmente preconizza l’alienazione che sarà del boom economico, prossimo a stravolgere ulteriormente il volto sociale dell’Italia negli Anni ‘50 e ‘60.

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Roma 1948

UNA SCENA DA “LADRI DI BICICLETTE” © CINECOAR

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LA FRASE DEL GIORNO
Occorre appena ricordare che le metropoli sono i veri palcoscenici di questa cultura che eccede e sovrasta ogni elemento personale.
GEORG SIMMEL, La metropoli e la vita dello spirito




Rocco Scotellaro (Tricarico, 19 aprile 1923 – Portici, 15 dicembre 1953), scrittore, poeta e politico italiano impegnato nella lotta per miglioramento delle condizioni economiche e sociali dei contadini. La sua poesia è caratterizzata da da un'ambientazione pastorale serena, da un'armonia di immagini e visioni che esaltano la vita bucolica.



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