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giovedì 24 maggio 2018

Tra l’alba e il vento


MARIÀ MANENT

A UNA RONDINE CHE MI HA SVEGLIATO ALL’ALBA

Che ne sai tu, dolce amica di seta,
quando l’alba comincia a farsi d’oro,
che ne sai dello steccato scuro
         e dell’insonnia umana?

Bagnato dall’ombra azzurra, il lichene:
vicino al nido, di certo è più chiaro:
il tuo canto lontano ha allontanato
         il Sogno – uccello schivo.

Non conosci la palpebra inquieta,
né la fronte che brucia sul cuscino,
né il letto annerito dalle tenebre,
         tu, tra l’alba e il vento.

(da Le acacie selvatiche, Edicions del Mall 1986)

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Il poeta catalano Marià Manent costruisce una poesia simbolista, che attraverso le sue visioni insinua l’importanza di ciò che non viene detto. Come scrive Enric Bou “ La necessità di stabilire uno schermo tra l'esperienza reale, il mondo sensibile e l'elaborazione letteraria di questo aneddoto iniziale, è fondamentale nella poesia di Manent”. Una considerazione che gli deriva anche dalle numerose traduzioni di testi orientali, che gli lasciano una trasparente eleganza, vicina alla filosofia degli haiku. Così la rondine che canta all’alba svegliando il poeta diventa un’interlocutrice con cui condividere le riflessioni.

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Rondine

IMMAGINE DA PINTEREST

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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia nasce, essenzialmente, da un impulso metaforico, dalla misteriosa compiacenza di chi sente la relazione profonda degli esseri e sa che esiste un'affinità segreta tra realtà lontane, anche tra gli esseri e le cose più discordanti.
MARIÀ MANENT




manent_mariaMarià Manent i Cisa (Barcellona, 27 novembre 1898 – 24 novembre 1988), poeta, prosatore e critico letterario, memorialista, traduttore e attivista culturale. Figura chiave della cultura catalana del XX secolo, si formò nel Novecentismo spagnolo, virando poi verso il simbolismo e la poesia pura.


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