VALERIO MAGRELLI
HO SPESSO IMMAGINATO CHE GLI SGUARDI
Ho spesso immaginato che gli sguardi
sopravvivano all'atto del vedere
come fossero aste,
tragitti misurati, lance
in una battaglia.
Allora penso che dentro una stanza
appena abbandonata
simili tratti debbano restare
qualche tempo sospesi ed incrociati
nell'equilibrio del loro disegno
intatti e sovrapposti come i legni
dello shangai
(da Nature e venature, Mondadori, 1986)
Una bella immagine scelta dal poeta romano Valerio Magrelli: gli sguardi che sopravvivono, che vengono delineati nelle loro traiettorie un po’ come gli esami balistici sulla scena del crimine che si vedono in certi telefilm. Quelle “aste” diventano dunque una memoria dello sguardo, una sua breve ombra che si interseca sugli oggetti e sulle persone.
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FOTOGRAFIA © WILHAI/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell'essere umano.
PAULO COELHO, Manuale del guerriero e della luce
Valerio Magrelli (Roma, 10 gennaio 1957) è un poeta, scrittore, traduttore, critico letterario e accademico italiano. Laureato in Filosofia all'Università di Roma, insegna Lingua e letteratura francese all'Università di Cassino. È autore di molte traduzioni di autori francesi come Mallarmé, Valéry, Jarry, Char, Ponge.
Oh sì, certi preziosi sguardi di sicuro. Sguardi tra due persone ma anche sguardi alle cose, che poi a volte, inaspettatamente, possiamo anche riscoprire.
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