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mercoledì 11 ottobre 2017

L’isola di fortuna


GAETANO ARCANGELI

UN GABBIANO

Quante tempeste hai fiutate
col tuo profilo aguzzo di gabbiano!
Ora, nella bonaccia, cerchi l’isola
di fortuna, che la marea conceda,
rifluendo, alla tua solitudine,
là dove i muti stridi
del tuo cuore ferito temprin l’aria
stupefatta e insueta…

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Un po’ come il Baudelaire dell’albatro (Il poeta è come quel principe delle nuvole, / che snobba la tempesta e se la ride dell'arciere / poi, in esilio sulla terra, tra gli scherni / con le sue ali da gigante non riesce a camminare) il poeta bolognese Gaetano Arcangeli paragona se stesso al gabbiano – anche per le fattezze del volto – alla sua solitudine, al suo volare nelle vicissitudini della vita. E chiede un posto dove atterrare finalmente tranquillo e riposare le ali.

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Gabbiano

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

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LA FRASE DEL GIORNO
La stanchezza e le ferite ti diranno che avrai proprio vissuto.

NINO SALVANESCHI, Contemplazioni del mattino e della sera




Gaetano Arcangeli (Bologna, 19 aprile 1910 – 8 settembre 1970), poeta italiano. Si allontanò via via dall’ermetismo verso toni più lirici e talora satirici. Tra i suoi temi la natura misteriosa e ostile, le memorie dell’infanzia e dell'adolescenza, il ricordo del padre e la solitudine.


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