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lunedì 5 giugno 2017

Al cinquecentesimo chilometro


IZET SARAJLIĆ
DAL TRENO

Guardavo passarmi davanti le donne,
le presenti e le future,
i paesaggi
e i pali del telegrafo,
ho visto il giorno e la notte
succedersi in silenzio.
Scenderò giù a qualche stazione
pazzo di questi mutamenti di colori e linee
per comunicarti
che al cinquecentesimo chilometro dell’amore
ti amavo esattamente come al primo.


(da Chi ha fatto il turno di notte, Einaudi, 2012 – Traduzione di Silvio Ferrari)

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Chi ama davvero ama di un amore fermo e immutabile, come il poeta bosniaco Izet Sarajlić: non importano le distanze, non importa il passato e neppure il futuro, non importano le altre donne. Per Izet c’è solo Mikica, la donna che ha sposato a dispetto della differenza religiosa e che, sopravvissuta alla guerra a Sarajevo, morirà subito dopo, nel 1996.

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Treno

FOTOGRAFIA DA TUMBLR

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LA FRASE DEL GIORNO
Ti dedico i miei occhi, le mie labbra, i miei denti. / Le poesie? Che te ne fai delle mie poesie scritte perché non sapevo tacere? / Che te ne fai delle mie poesie che non ti possono amare?
IZET SARAILIĆ, Chi ha fatto il turno di notte




Izet Sarajlić (Doboj, 16 marzo 1930 – Sarajevo, 2 maggio 2002), storico, filosofo e poeta bosniaco. Fondatore nel 1954 del "Gruppo 54", movimento d'innovazione poetica, fu uno fra gli organizzatori delle "Giornate poetiche di Sarajevo" nel decennio successivo. Rimasto a Sarajevo durante l'assedio, tenne un diario di guerra, pubblicato nel 1993.


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