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martedì 16 maggio 2017

A gambe incrociate

 

LUCIANO ERBA

NEL BOSCO

E tu pensavi che come a un saggio orientale
ti bastasse stare addossato a gambe incrociate
alle radici sporgenti di un faggio
per allontanare il pensiero di lei
e diventare l'azzurro tra i rami
o magari formica corteccia filo d'erba

sono passati tre lenti fiocchi di nuvole
e sei ancora tu

ami, ma ami senza:
migliore esperienza?

(da L'ippopotamo, Einaudi, 1989)

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Luciano Erba prova a condurre la sua indagine tra le pieghe del reale, affidandosi alla meditazione per fare in modo che la natura e gli oggetti rivelino il loro senso recondito. Corpo e mente diventano un catalizzatore, ahimè inutile, se è vero che alla fine rimane con il suo solito pugno di mosche.

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Aang

ILLUSTRAZIONE © SPORKERANG/DEVIANT ART

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LA FRASE DEL GIORNO
E di te che saprò? Le tue apparenze / han detto quel che vuoi, quel che non sei.
LUCIANO ERBA, Il male minore




Luciano Erba (Milano, 18 settembre 1922 – 3 agosto 2010), poeta, critico letterario, traduttore del secondo Novecento, appartenente alla Quarta generazione della Linea Lombarda. Insegnò Letteratura Francese e Letterature Comparate  all’Università Cattolica di Milano.


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