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domenica 16 aprile 2017

Alla televisione Cristo in croce

 

EUGENIO MONTALE

SERA DI PASQUA

Alla televisione
Cristo in croce cantava come un tenore
colto da un’improvvisa colica pop.
Era stato tentato poco prima
dal diavolo vestito da donna nuda.
Questa è la religione del ventesimo secolo.
Probabilmente la notte di San Bartolomeo
o la coda troncata di una lucertola
hanno lo stesso peso
nell’Economia dello Spirito
fondata sul principio dell’Indifferenza.
Ma forse bisogna dire che non è vero
bisogna dire che è vera la falsità,
poi si vedrà che cosa accade.
Intanto chiudiamo il video.
Al resto provvederà chi può
(se questo chi
ha qualche senso).
Noi non lo sapremo.

(da Quaderno di quattro anni, Mondadori, 1977)

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Sera di Pasqua del 1975, alla televisione Jesus Christ Superstar, il film di Norman Jewison del 1973 tratto dal musical di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber. E l’ottantenne Eugenio Montale (1896-1981) in questa messinscena di hippies trova un altro appiglio al tema di Quaderno di quattro anni: l’equivocità del linguaggio, la sua usura, la necessità di cambiarlo.

Buona Pasqua!

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UNA SCENA DA “JESUS CHRIST SUPERSTAR”

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LA FRASE DEL GIORNO
Pasqua ventosa che sali ai crocifissi  / con tutto il tuo pallore disperato, / dov'è il crudo preludio del sole?

ANDREA ZANZOTTO, Dietro il paesaggio




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

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