KATE CLANCHY
POESIA PER UN UOMO SENZA OLFATTO
Ti scrivo solo per informarti:
che la linea più spessa nelle pieghe della mia mano
ha quell’odore che hanno i vecchi banchi di scuola,
coi nomi incisi in profondità, logori e lucidi di sudore;
che sotto lo spruzzo del mio costoso profumo
le mie ascelle danno una nota bassa forte
come un colpo di palmo sul tamburo di una pentola;
che lo sciacquone umido della mia paura è acuto
come il gusto di un tubo in ferro, a mezzo inverno,
sulla lingua di un bambino; e che talvolta,
per la brezza, i capelli delicati sulla mia nuca
dietro il collo, proprio dove tu dovresti chinare
la testa, esitare e strofinare le labbra,
trattengono un profumo fragile e preciso come
una flotta di navicelle di carta, che salpa verso il mare.
(Poem for a Man with no Sense of Smell, da Slattern, 1996)
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Anosmia, o disosmia: è il termine medico per la perdita permanente o transitoria del senso dell’olfatto. La descrizione che la poetessa scozzese Kate Clanchy fa del suo corpo in termini sinestetici è il tentativo di spiegare ciò che chi non può sentire non riesce a intendere che per parafrasi e analogie. Ed è la stessa cosa che in fondo fa ogni poesia: provate a sostituire al soggetto anosmico il lettore e agli odori la poesia…
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FOTOGRAFIA © GORGE.NET
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LA FRASE DEL GIORNO
Il profumo è il fratello del respiro.
YVES SAINT LAURENT
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