VICENTE HUIDOBRO
ARTE POETICA
Che il verso sia come una chiave
Che apre mille porte
Cade una foglia; qualcosa passa in volo;
Quanto guardano gli occhi sia creato,
E l’anima di chi ascolta resti a tremare.
Inventa nuovi mondi e cura la parola;
L’aggettivo, quando non dà vita, uccide.
Siamo nel ciclo dei nervi.
Il muscolo pende,
Come un ricordo, nei musei;
Ma non per questo abbiamo meno forza:
Il vero vigore
Risiede nella testa.
Perché cantate la rosa, o Poeti!
Fatela fiorire nella poesia;
Solo per noi
Vivono tutte le cose sotto il Sole,
Il poeta è un piccolo Dio.
(da Lo specchio d’acqua, 1916)
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Il poeta cileno Vicente Huidobro fu con il francese Pierre Reverdy l’iniziatore del Creazionismo, movimento di avanguardia del primo terzo del secolo scorso: il movimento estetico intende fare della poesia stessa uno strumento di creazione assoluto, un nuovo oggetto, distinto da tutto il resto, astraendo cioè dalla funzione referenziale del linguaggio. Per ottenere questo scopo si avvale di alcuni accorgimenti tecnici: evitare aneddoti e descrizioni, enfatizzare gli effetti visuali, anche con innovazioni tipografiche. Lo scopo sarebbe quello, teorizzato nel verso finale da Huidobro, di permettere al poeta una libertà assoluta dalla realtà diventando un creatore, quindi una sorta di dio.
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MARK WEBSTER, “ROSE NEBULA”
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LA FRASE DEL GIORNO
Il poeta deve dire quelle cose che mai si direbbero senza di lui.
VICENTE HUIDOBRO, Poemi artici
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