TOMAS TRANSTRÖMER
LE PIETRE
Sento cadere le pietre che abbiamo gettato,
Cristalline negli anni. Nella valle
Volano le azioni confuse dall’attimo
Gridando da cima a cima degli alberi, tacciono
Nell’aria più leggera del presente, planano
Come rondini da cima
A cima dei monti finché
Raggiungono l’altopiano più remoto
Lungo la frontiera con l’aldilà.
Là cadono
Le nostre azioni cristalline
Su nessun fondo,
Tranne noi stessi.
(da Per i vivi e per i morti, 1989 – Traduzione di Franco Buffoni)
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Sorvoliamo tristemente sull’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura a Bob Dylan, che con la Letteratura c’entra come i cavoli a merenda e proseguiamo con la vera poesia. C’è un bellissimo racconto di DIno Buzzati in cui un uomo vede un fattorino in camion portare via una cassa dalla sua casa: lo segue e riesce a raggiungerlo quando la sta scaricando in un vallone dove giacciono migliaia di casse simili. “Sono i giorni” gli dice il fattorino, da lui interrogato, “I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso. Come quelle casse di Buzzati, così sono le pietre del Premio Nobel svedese Tomas Tranströmer, questo sì poeta!
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FOTOGRAFIA © WALLPAPER CAVE
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LA FRASE DEL GIORNO
Mi porto dentro i miei volti precedenti, come un albero contiene i suoi anelli. Io sono la loro somma.
TOMAS TRANSTRÖMER, Per i vivi e per i morti
Tomas Tranströmer (Stoccolma, 15 aprile 1931 – 26 marzo 2015), scrittore, poeta e traduttore svedese, Nel 2011 è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: "perché attraverso le sue immagini condensate e traslucide, ci ha dato nuovo accesso alla realtà". La sua opera è posta tra Modernismo, Espressionismo e Surrealismo.
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