GIORGIO CAPRONI
PRIMA LUCE
Lattiginosa d’alba
nasce sulle colline,
balbettanti parole ancora
infantili, la prima luce.
La terra, con la sua faccia
madida di sudore,
apre assonnati occhi d’acqua
alla notte che sbianca.
(Gli uccelli sono sempre i primi
pensieri del mondo).
(da Come un’allegoria, 1936)
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Potrebbe sembrare un bozzetto dai toni impressionistici questa poesia di Giorgio Caproni, la prima da lui pubblicata in rivista e primo esperimento ermetico (dopo la lettura di Allegria di naufragi di Giuseppe Ungaretti, per ammissione del poeta stesso): in effetti Caproni con quei pochi tocchi scialbi di colore e immagini al limite del surrealismo ricrea l’atmosfera dell’alba nella quale gli uccelli si levano così come i primi pensieri quasi sussurrando.
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FOTOGRAFIA © CHRISTY USILTON
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LA FRASE DEL GIORNO
L’alba ci consegna la prima ora / la prima ora di un’altra vita. / La sola nostra verità / è il giorno che comincia.
JOSÉ EMILIO PACHECO, L’età delle tenebre
Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990), poeta, critico letterario e traduttore italiano. Partito come preermetico attirato da uno scabro espressionismo, approdò a un ermetismo rivestito di un impressionismo idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento.
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