DIEGO VALERI
ECATE, DOLCE LUME DEL NOTTURNO
Ecate, dolce lume del notturno
Erebo nostro, tu
sola stai su noi soli,
bianca, fredda, lontana.
Pure è in te una dolcezza
che scende in noi come un silenzio amico:
tu sei l’angelo muto
che veglia sugli opachi
nostri sonni, sul nostro
delirante sognare.
(da Calle del vento, Mondadori, 1975)
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Ecate è in questo caso la luna calante, il dolce biancore di un ultimo quarto di luna che splende nell’oscurità. Ma Diego Valeri sa bene che Ecate è anche l’antica divinità - indoeuropea prima che greca e romana – della magia. Quella luna calante diventa allora una sorta di angelo in grado di comprendere e favorire i nostri sogni.
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JEAN EHLER, “LAST QUARTER MOON”
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LA FRASE DEL GIORNO
Cosi piccola cosa - una falcetta / bianca, di luna, incisa nell'opaca / azzurrità del crepuscolo estremo – / basta a tener sospesa in un magato / stupore, dentro immobili velari / di sogno, la città d'acqua e di sasso.
DIEGO VALERI, Poesie
Diego Valeri (Piove di Sacco, 25 gennaio 1887 – Roma, 27 novembre 1976), poeta, traduttore e accademico italiano, fu ordinario di Letteratura Francese all’Università di Padova per oltre vent’anni, tranne nel periodo 1943-45 quando riparò in Svizzera come rifugiato politico.
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