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lunedì 12 settembre 2016

La partenza delle rondini

 

UMBERTO SABA

QUEST’ANNO

Quest'anno la partenza delle rondini
mi stringerà per un pensiero il cuore.

Poi stornelli faranno alto clamore
sugli alberi al ritrovo del viale
XX settembre. Poi al lungo male
dell'inverno compagni avrò qui solo
quel pensiero, e sui tetti il bruno passero.

Alla mia solitudine le rondini
mancheranno, e ai miei dì tardi l'amore.

(Da Uccelli, Edizioni dello Zibaldone, 1950)

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È quasi un trattato di ornitologia questa poesia di Umberto Saba: il poeta triestino, alla soglia dei settant’anni, saluta le rondini pronte a migrare a sud lasciando i freddi della nuova stagione. A ottobre  verranno gli stornelli, a fare strage dei frutti sulle piante, poi con l’inverno resterà solo il passero a beccare tra gli steli induriti dal gelo. Quella solitudine, non allietata dall’allegra sarabanda delle rondini, è pari all’assenza dell’amore nei giorni della vecchiaia.

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FOTOGRAFIA © BING

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LA FRASE DEL GIORNO
Di ogni poesia puoi farti una rondine. / L’importante è che sia piegata ad arte.
JÜRGEN THEOBALDY, Tutto sempre di nuovo




Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (Trieste, 9 marzo 1883 – Gorizia, 25 agosto 1957), poeta italiano tra i massimi del ‘900. Di famiglia ebraica, fu avviato agli studî commerciali, e fu per lunghi anni direttore e proprietario di una libreria antiquaria a Trieste. La sua poesia, quasi intimo diario e confessione, indaga le cose ultime, la donna, l’amore, il senso atavico del dolore. La sua opera è raccolta nel Canzoniere.

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