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martedì 20 settembre 2016

Apparecchi per caricare senso

 

VALERIO MAGRELLI

LE POESIE

Le poesie vanno sempre rilette,
lette, rilette, lette, messe in carica;
ogni lettura compie la ricarica,
sono apparecchi per caricare senso;
e il senso vi si accumula, ronzio
di particelle in attesa,
sospiri trattenuti, ticchettii,
da dentro il cavallo di Troia.

(da Didascalie per la lettura di un giornale, Einaudi, 1999)

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«Apparecchi per caricare senso»: che bella definizione dà delle poesie Valerio Magrelli (Roma, 1957). Attraverso la lettura una poesia si arricchisce di senso, si riempie anche delle emozioni e delle sensazioni del lettore, e una stessa poesia può variare anche notevolmente se riletta a distanza di anni – o in una luce diversa. Il fatto è che Magrelli invece, come rileva il critico Giorgio Manacorda, “non sopporta l’idea di fare i conti con se stesso attraverso la poesia. Ma se un poeta non fa questo, anche nelle forme più ardue, rinuncia alla poesia per scrivere didascalie, versi d’occasione per matrimoni, battesimi, compleanni – o per i giornali quotidiani, che è lo stesso”.

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IMMAGINE © SCDE

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LA FRASE DEL GIORNO
Per me la ragione / della scrittura / è sempre scrittura / della ragione
VALERIO MAGRELLI, Nature e venature




Valerio Magrelli (Roma, 10 gennaio 1957), poeta, scrittore, traduttore, critico letterario e accademico italiano. Laureato in Filosofia all'Università di Roma, insegna Lingua e letteratura francese all'Università di Cassino. È autore di molte traduzioni di autori francesi come Mallarmé, Valéry, Jarry, Char, Ponge.

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