MARIO BENEDETTI
CUORE CORAZZA
Perché ti ho e non ti ho
perché ti penso
perché la notte è qui ad occhi aperti
perché la notte passa e dico amore
perché sei qui a riprendere la tua immagine
e tu sei meglio di tutte le tue immagini
perché sei bella dai piedi fino all’anima
perché sei buona dall’anima fino a me
perché dolce ti nascondi nell’orgoglio
piccola e dolce
cuore corazza
perché sei mia
perché non sei mia
perché ti guardo e muoio
e peggio ancora muoio
se non ti guardo amore
se non ti guardo
perché tu esisti sempre ovunque
ma esisti meglio dove io ti voglio
e la tua bocca è sangue
e senti freddo
io devo amarti amore
ti devo amare
anche se la ferita fa male per due
anche se ti cerco e non ti trovo
e anche se
la notte passa e io ti ho
e non ti ho.
(Corazón coraza, da Nozione di patria, 1963 – Traduzione di Martha L. Canfield)
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Una bella poesia dell’uruguaiano Mario Benedetti che fa leva sul gioco di parole del titolo – in originale è ancora più efficace – e racconta il dilemma dell’amore, i suoi tormenti, la sua sofferenza. Sono versi che sembrano discendere lungo i secoli, da quel “Nec possum tecum vivere, nec sine te” (Non posso vivere con te né senza di te) di Marziale fino alle pene amorose dell’uomo moderno.
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ILLUSTRAZIONE DI CHRISTIAN SCHLOE
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LA FRASE DEL GIORNO
Mi piacerebbe / guardare tutto da lontano / però con te.
MARIO BENEDETTI, L’angolo degli haiku
Mario Orlando Hamlet Hardy Brenno Benedetti-Farugia, noto come Mario Benedetti (Paso de los Toros, 14 settembre 1920 – Montevideo, 17 maggio 2009), poeta, saggista, scrittore e drammaturgo uruguaiano. Figlio di immigrati italiani, fece parte della Generazione del’45. Nel 1973 fu costretto all’esilio dal golpe militare. Rientrò nel 1983.
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