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domenica 3 aprile 2016

Sulla lingua del desiderio

 

PANDELÍS BUKALAS

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Dal grembo del mare
rossa sorge la luna,
una falce affilata dal tuo desiderio,
e mi miete
I corpi
si sciolgono sulla lingua
del desiderio
si legano
sulla lingua del dolore,
si addensano nel profondo bacio
quasi si scarnificano,
il tempo immoto accelera irrefrenabile

E se anche l’amore s’incide sulla sabbia,
è un’incisione definitiva,
poiché la incide una falce infuocata
proprio là dove il mare s’inciela.

(da L’indovino, 1994 - Traduzione di Massimo Cazzulo)

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Una riflessione sull’amore del poeta greco Pandelís Bukalas inserita nel poemetto dedicato all’indovino del mito, Tiresia: l’amore è l’estasi di ”due granelli di tempo / che si dilatano nell’infinito” ma anche dolore che incide come “una falce infuocata” ed è ineluttabile (“La strada dell’amore è sempre aperta / e non ha ritorno”) e incancellabile (“Bacio il ricordo del tuo bacio / e lo conservo purpureo in fondo al cuore”).

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Luna

FOTOGRAFIA © SUPERB WALLPAPERS

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LA FRASE DEL GIORNO
Nell’amore le nostre mani si moltiplicano / gli occhi diventano un cielo stellato / il corpo un universo in perenne espansione / e il mondo diventa il caos della misera mente.
PANDELÍS BUKALAS, L’indovino




Pandelís Bukalas (Lesini, 1957), poeta, editorialista, scrittore, traduttore e giornalista greco. Ha iniziato a scrivere articoli su giornali e riviste nel 1979 (Syntoma, O Politis, Proini Eleftherotypia). Nel 1987 scrisse per Proti, mentre dal 1990 scrive per Kathimerini , dove per vent'anni ha curato la pagina del martedì del libro. È un editor di testi che lavora principalmente con Agra Publications.


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