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sabato 5 marzo 2016

La fiamma del crepuscolo

 

JOSÉ HIERRO

LE STRADE NON PORTANO

Le strade non portano
a nessuna meta; tutte
terminano in noi.
La fiamma del crepuscolo
ci fonde in unità.
È bello camminare,
sognare, cantare. Bello
essere gran tenerezza
con un cuore vicino,
(con un dolore remoto).
La sera si denuda,
mostra i suoi ori profondi.
Ogni forma ci incanta
col suo vino gioioso.
Ormai non c'è nulla: - passato,
futuro, ombre, gioie -,
fuori di noi.
La sera spolvera
il suo caldo tesoro.
I suoi pampini di fuoco
stillano nei nostri occhi.
La sera è nostra. Il mondo
fu fatto per noi.
Siamo il suo centro vivo
e gira il tempo intorno.
Passa e non può ferire
col suo dolore remoto
il nostro cuore vicino.
Le strade non portano
a nessuna meta; tutte
terminano in noi.

(Traduzione di Oscar Macrì)

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“Che cerchi, poeta, nel tramonto?” si chiedeva nei primi anni del ‘900 Antonio Machado. E ancora diceva: “Viandante, non sei su una strada, / la strada la fai tu andando”. Sembra che il poeta spagnolo José Hierro abbia fatto tesoro dei versi del suo predecessore sviluppandone il tema in questa poesia in cui la strada e la sera assurgono a metafore della vita.

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Stik

FOTOGRAFIA © STIKPHOTOS

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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia è un modo di vivere recuperando il perduto.

JOSÉ HIERRO, El País, 26 marzo 2001




José Hierro del Real (Madrid, 3 aprile 1922 – 21 dicembre 2002), poeta spagnolo della generazione detta “sradicata” influenzato dalla poesia di Gerardo Diego. Incarcerato per quattro anni dopo la guerra civile, divenne araldo della “poesia testimoniale”, passando nel tempo a temi esistenziali.


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