UMBERTO BELLINTANI
FERMIAMOCI UN MOMENTO
Fermiamoci un momento, amici.
Quest’albero era
quando ancora non erano
i nostri padri i nostri avi.
Ed ecco io sento che qualcosa gli devo,
ma non so cosa, amici, ma la mano
mia ecco lo accosta e lo carezza,
e tutta trema la mia mano, amici.
(da Forse un viso tra mille, 1953)
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È una sensazione che ho provato spesso, questa descritta dal poeta mantovano Umberto Bellintani: non solo davanti ad alberi imponenti, storici, monumentali – a un chilometro da casa c’è un enorme platano che sul finire del XVIII secolo vide combattere le truppe napoleoniche contro quelle austro-russe – ma anche anonimi tronchi secolari che costellano boschi e campagne. È una sorta di rispetto, è una venerazione per la forza della natura, è una testimonianza della piccolezza delle nostre vite.
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FOTOGRAFIA ©BIG TREE STRATEGIES
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LA FRASE DEL GIORNO
Gli alberi sono liriche che la terra scrive sul cielo.
KAHLIL GIBRAN, Sabbia e spuma
E' proprio così, gli alberi trasmettono sensazioni e quelli grandissimi ispirano reverenza
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