VINÍCIUS DE MORAES
SONETTO DELL’AMORE TOTALE
Rio de Janeiro, 1951
Ti amo tanto, amore mio... non canti
il cuore umano con maggiore verità...
Ti amo come amico e come amante
in una sempre diversa realtà.
Ti amo per affinità, di un quieto amore prestante
e ti amo al di là, presente nella nostalgia.
Ti amo, infine, con grande libertà
per l’eternità e a ogni istante.
Ti amo come un animale, semplicemente
di un amore senza mistero e senza virtù
con un desiderio massiccio e permanente.
E amandoti così, molto e sempre
un giorno nel tuo corpo all’improvviso
morirò per aver amato più di quanto ho potuto.
(Soneto do amor total, da Livro de sonetos, 1957 – Traduzione di Amina Di Munno)
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Amore totale: ovvero pieno, completo, capace di manifestarsi e di realizzarsi soltanto nella sua interezza quello cantato dal poeta brasiliano Vinícius de Moraes. Un amore che non può avere né spazio né tempo, che astrae dalla presenza e dall’assenza, che è contemporaneamente razionale e irrazionale, puro e selvaggio, spirituale e carnale. Un amore che nella sua pienezza tende all’infinito pur non potendo raggiungerlo mai.
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LOUI JOVER, “RAINY DAY RENDEZ-VOUS”
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LA FRASE DEL GIORNO
Di te amo più di quanto riescano a dire / la mia parola / e la mia tristezza.
VINÍCIUS DE MORAES, O mergulhador
Marcus Vinícius da Cruz de Mello Moraes (Rio de Janeiro, 19 ottobre 1913 – 9 luglio 1980), poeta, cantante, compositore, drammaturgo e diplomatico brasiliano. Di famiglia facoltosa, fu addetto d’ambasciata a Los Angeles e Parigi. Nel 1958 diede il via alla bossanova con i testi scritti con Jobim di Canção do amor demais, album di Elizeth Cardoso. Si sposò nove volte.
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