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martedì 5 maggio 2015

Corte silvestre

 

LIBERO DE LIBERO

ALBERI

Alberi, o voi scroscianti di foglie
come d’acqua verdi fontane,
io dico la bella condizione
di voi in questa corte silvestre,
ov’io m'aggiro ricco di pensieri.
Alberi, e quanto fuoco vi spinge
verso un celeste disegno
e quale pietà vi piega
verso il taciturno che implora
da voi, alberi, salute.

(da Banchetto, 1949)

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Il poeta laziale Libero De Libero, ciociaro di Fondi, scrive una piccola bucolica con questi versi, un georgico inno alla campagna, all’elevarsi degli alberi che formano quasi una reggia e che esortano alla libertà, alla purezza della natura, in contrasto con i suoi crucci umani. Come scrisse Romano Battaglia, “Gli alberi non tradiscono, non odiano, irradiano solo felicità e amore. Ecco perché l'uomo stando vicino agli alberi, avverte una corrente positiva e rigeneratrice”.

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Trees Temple Newsam Leeds

FOTOGRAFIA © LEEDS DAILY FOTO

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LA FRASE DEL GIORNO
Abbiamo molte più cose in comune con un albero che con un transistor.
FULCO PRATESI




Libero De Libero (Fondi, 10 settembre 1903 – Roma, 4 luglio 1981), poeta, critico d'arte e narratore italiano. Gli Anni ‘30 lo videro al Caffè Aragno di Roma con Vincenzo Cardarelli, partecipe della  scuola pittorica di via Cavour. La sua poesia si inserisce in un ermetismo legato alla terra, al vigore del reale.


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