ELSE LASKER-SCHÜLER
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Io mi prendo nelle notti
Le rose della tua bocca,
Che nessun’altra ci beva.
Quella che ti abbraccia
Mi deruba dei miei brividi
Che intorno al tuo corpo io dipinsi.
Io sono il tuo ciglio di strada.
Quella che ti sfiora
Precipita.
Senti il mio vivere
Dovunque
Come orlo lontano?
(Höre!, da Gesammelte Gedichte, 1917 – Traduzione di Nicola Gardini)
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“Quando danzo tutta la notte e poi non so dove andare, vorrei essere una grigia talpa vellutata e sollevare la sua ascella per rintanarmici dentro. Sono una zanzara e svolazzo sempre vicino al suo volto. Ma vorrei essere un’ape, così ronzerei attorno al suo ombelico”: questo amore che vorrebbe essere totale ed esclusivo è quello della poetessa tedesca Else Lasker-Schüler per Gottfried Benn, poeta più giovane di diciassette anni, del quale si innamorò perdutamente nel 1912.
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GUSTAV KLIMT, “RITRATTO DI ADELE BLOCH-BAUER”
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LA FRASE DEL GIORNO
Forse il mio cuore è il mondo, / Batte – / E cerca ancora te – /Come ti devo invocare?
ELSE LASKER-SCHÜLER
Else Lasker-Schüler, all'anagrafe Elisabeth Schüler (Elberfeld, 11 febbraio 1869 – Gerusalemme, 22 gennaio 1945), poetessa tedesca. Frequentò l’ambiente espressionista, i cui autori la sostennero economicamente dopo il secondo divorzio. Nel 1933, pochi mesi dopo aver vinto il Premio Kleist, emigrò a Zurigo in seguito alle minacce naziste.
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