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mercoledì 22 aprile 2015

Brama senza fine

 

GIUSEPPE UNGARETTI

GRIDO

Giunta la sera
Riposavo sopra l’erba monotona,
E presi gusto
A quella brama senza fine,
Grido torbido e alato
Che la luce quando muore trattiene.

1928

(da Sentimento del tempo, 1933)

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Finita la guerra, nel 1921 Giuseppe Ungaretti si trasferisce a Roma. Sentimento del tempo è la raccolta della maturità, sono le poesie di un uomo che si confronta con la nuova città, con i miti che incontra a ogni passo, con il senso religioso innato in essa. Nel tranquillo paesaggio laziale, così diverso dal Carso butterato di pietre e di bombe, Ungaretti riesce finalmente a fare sbocciare il suo canto, a coniugare  Petrarca e Leopardi: di quest’ultimo soprattutto si avverte l’eco nel crepuscolo di Grido.

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Gianicolo

FOTOGRAFIA © LOCAL NOMAD

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LA FRASE DEL GIORNO
Nulla, sospeso il respiro, più dolce / Che udirti consumarmi / Nel sole moribondo / L’ultimo fiammeggiare d’ombra, terra!
GIUSEPPE UNGARETTI, Sentimento del tempo




Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è uno dei tre grandi poeti dell’Ermetismo italiano. Trasferitosi a Parigi nel 1912, prese parte alla Prima guerra mondiale nelle trincee del Carso e poi in Champagne. Dal 1935 al 1942 insegnò in Brasile e dal 1947 al 1965 fu professore di letteratura moderna alla Sapienza.


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