LOUIS ARAGON
TI DIRÒ UN GRAN SEGRETO
Ti dirò un gran segreto Tu sei il tempo
Il tempo è donna Ha
Bisogno d’esser corteggiato ha bisogno che ci si segga
Ai suoi piedi il tempo come una veste da sciogliere
Il tempo come una chioma senza fine
Pettinata
Uno specchio che il respiro appanna e spanna
Il tempo sei tu che dormi nell’alba in cui mi sveglio
Sei tu come un coltello che trafigga la mia gola
Oh non posso dire questo tormento del tempo che non passa
Questo tormento del tempo imprigionato come il sangue nelle vene azzurre
Ben peggiore del desiderio interminabilmente insoddisfatto
Di questa sete dell’occhio quando cammini nella stanza
E io capisco che non si deve rompere l’incantesimo
Ben peggiore del sentirti estranea
Sfuggente
La testa altrove e il cuore già in un altro secolo
Mio Dio come pesano le parole È proprio questo il punto
Amore mio oltre il piacere amore mio fuori di portata oggi fuori tiro
Tu che batti alla mia tempia orologio
Se tu non respiri sono io che soffoco
E sulla mia carne esita e si posa il tuo passo
Ti dirò un gran segreto Ogni parola
Sulle mie labbra è una mendica che chiude
Una miseria per le tue mani una cosa che s’oscura sotto il tuo sguardo
Ed è per questo io dico così spesso che ti amo
Colpa di un cristallo troppo chiaro di una frase che porteresti al collo
Non t’offendere per le mie parole banali. È
L’acqua pura che fa questo brusio spiacevole sul fuoco
Ti dirò un gran segreto Io non so
Parlare del tempo che ti somiglia
Non so parlare di te fingo soltanto
Come quelli che da molto tempo sul marciapiede d’una stazione
Agitano la mano dopo che i treni sono partiti
E il polso cede sotto il peso nuovo delle lacrime
Ti dirò un gran segreto Ho paura di te
Paura di quel che t’accompagna la sera verso le finestre
Dei gesti che fai delle parole che non si dicono
Ho paura del tempo rapido e lento ho paura di te
Ti dirò un gran segreto Chiudi le porte
È più facile morire che amare
Per questo cerco di vivere
Amor mio
(Je vais te dire un grand secret, da Les yeux d’Elsa, 1942)
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Elsa Triolet è la musa, l’amante, l’amica, la compagna del poeta francese Louis Aragon: è lei che gli dà ogni potere, ha la valenza di una dea surrealista che trasfigura la forza dell’amore: “Dammi le tue mani ché il mio cuore vi si conformi / Taccia il mondo per un attimo almeno / Dammi le tue mani ché la mia anima vi s’addormenti / Ché la mia anima vi s’addormenti per l’eternità”. La donna amata è vita, è tempo ed è dunque chiaro che la sua assenza terrorizzi il poeta, che arriva ad affermare, con quella frase bellissima, “è più facile morire che amare”.
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KEES VAN DONGEN, “DE VROUW OP DE CANAPÉ”
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LA FRASE DEL GIORNO
Non esistono amori felici / Ma è il nostro amore di noi due.
LOUIS ARAGON
Louis Aragon (Parigi, 3 ottobre 1897 – 24 dicembre 1982), poeta e scrittore francese, membro dell'Académie Goncourt. Già aderente all'avanguardia dadaista, fondò poi il movimento surrealista insieme a André Breton. Nella sua opera la prosa rivaleggia con la poesia su forma metrica fissa.
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