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sabato 21 febbraio 2015

Ciò che osa la cicogna

 

EUGENIO MONTALE

SOTTO LA PIOGGIA

Un murmure; e la tua casa s’appanna
come nella bruma del ricordo –
e lacrima la palma ora che sordo
preme il disfacimento che ritiene
nell’afa delle serre anche le nude
speranze ed il pensiero che rimorde.

‘Por amor de la fiebre’… mi conduce
un vortice con te. Raggia vermiglia
una tenda, una finestra si rinchiude.
Sulla rampa materna ora cammina,
guscio d’uovo che va tra la fanghiglia,
poca vita tra sbatter d'ombra e luce.

Strideva Adiós muchachos, compañeros
de mi vida, il tuo disco dalla corte:
e m’è cara la maschera se ancora
di là dal mulinello della sorte
mi rimane il sobbalzo che riporta
al tuo sentiero.

Seguo i lucidi strosci e in fondo, a nembi,
il fumo strascicato d’una nave.
Si punteggia uno squarcio…
                                      Per te intendo
ciò che osa la cicogna quando alzato
il volo dalla cuspide nebbiosa
rémiga verso la Città del Capo.

(da Le occasioni, 1939)

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Per molte poesie delle Occasioni di Eugenio Montale (1896-1981) si è parlato di fenomenologia acustica del ricordo: è il suono che viene da un tempo ormai lontano e perduto a riportare in vita la memoria della donna amata: in questo caso l’avvicinamento alla casa dove un tempo abitava l’amica peruviana di origine genovese Paola Nicoli si popola di rumori e segni – dallo scrosciare della pioggia al rilucere improvviso di un raggio di sole che fora il cielo incupito e si disegna sui tendaggi, dallo sbattere di una finestra per un’improvvisa ventata alla voce di un tango che viene dal passato. È il “sobbalzo” della memoria, un senso proustiano del tempo perduto che  assume rilevanza, è un punto dal quale è possibile ripartire, l’istante in cui ci si infonde coraggio e, rinfrancati, si potrebbe davvero cambiare vita, decidere di agire, l’attimo in cui slanciarsi come quando la cicogna prende il volo per la lunga migrazione verso il Sudafrica. Uno dei rari “gridi di trionfo” di Montale, come rilevò Gianfranco Contini.

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Krymov

NIKOLAI KRYMOV, “DOPO LA PIOGGIA DI PRIMAVERA”

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LA FRASE DEL GIORNO
Occorrono troppe vite per farne una.
EUGENIO MONTALE, Le occasioni




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

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