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lunedì 12 gennaio 2015

Il caso

 

WISŁAWA SZYMBORSKA

AMORE A PRIMA VISTA

Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
È bella una tale certezza
ma l’incertezza è più bella.

Non conoscendosi prima, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

Vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
forse in una porta girevole?
uno “scusi” nella ressa?
un “ha sbagliato numero” nella cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.
 
Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio
il caso stava giocando con loro.
 
Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando un risolino
si scansava con un salto.
 
Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o il martedì scorso
una fogliolina volò via
da una spalla all'altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell'infanzia?
 
Vi furono maniglie e campanelli
in cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.
 
Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.

(Miłość od pierwszego wejrzenia, da La fine e l’inizio, 1993 – Trad. di Pietro Marchesani)

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Il caso è spesso alla base di una storia d’amore: ci si incontra per caso un giorno che si aveva da fare altro o in cui si è deciso di uscire nonostante non se ne avesse voglia o per avere scelto una meta di vacanza o un bar o un ristorante invece di un altro. È la trama che sta dietro moltissimi film, Sliding Doors forse è il titolo più eclatante. Ed è il tema di questa poesia del Premio Nobel Wislawa Szymborska, lo sviluppo di altri suoi versi, quelli di Prospettiva: “Si sono incrociati come estranei, / senza un gesto o una parola, / lei diretta al negozio, / lui alla sua auto”. Poi il caso si è travestito da Cupido…

 

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JACK VETTRIANO, “THE RAILWAY STATION”

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LA FRASE DEL GIORNO
Se l'amore deve essere indimenticabile, fin dal primo istante devono posarsi su di esso le coincidenze, come uccelli sulle spalle di Francesco d'Assisi
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MILAN KUNDERA, L’insostenibile leggerezza dell’essere




Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1º febbraio 2012), poetessa e saggista polacca, insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996 “per una poesia che, con ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti d'umana realtà”.


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