SANDRO PENNA
FELICE CHI È DIVERSO
Felice chi è diverso
essendo egli diverso.
Ma guai a chi è diverso
essendo egli comune.
(da Appunti, 1950)
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Viviamo in un tempo di omologazione in cui il nuovo cittadino dovrebbe essere il tipo standard che vogliono i governi e le società: il buonista del pensiero unico, vestito secondo i dettami della moda imperante, centrato sul suo vivere in batteria come un pollo d’allevamento. Essere diversi, o meglio pensarla diversamente dalla massa non è un modo aristocratico di vivere, non è un sintomo di snobismo, è l’unico modo di vivere: essere se stessi e non lasciarsi imporre l’etichetta “comune”. Lo era ai tempi di Sandro Penna, “diverso” in quanto anche omosessuale, lo è ancora oggi: ognuno dovrebbe fare un vanto delle sue peculiarità – siano sensibilità o carattere, atteggiamento, farle emergere dal piattume generale.
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FOTOGRAFIA © STEPHAN HERMANS/PERRUSH
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LA FRASE DEL GIORNO
Quando perdiamo il diritto a essere diversi, perdiamo il privilegio di essere liberi.
CHARLES EVANS HUGHES
Sandro Penna (Perugia, 12 giugno 1906 – Roma, 21 gennaio 1977), poeta italiano. Con toni epigrammatici, le sue poesie esprimono spesso un’intenso desiderio sensoriale di vita talora malinconico e cantano l’amore omosessuale (“Poeta esclusivo d’amore”, si definì egli stesso).
Un grazie per questa proposta e per il pensiero che condivido. Buon pomeriggio, Stefania
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