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sabato 10 gennaio 2015

A Siena

 

UMBERTO BELLINTANI

AGLI AMICI DI SIENA

Non sono qui, io sono a Siena.
Ma sono qui e non sono a Siena.
E per questo se soffro è dire poco.
Portatemi per favore a Siena:
devo ascoltare Duccio di Boninsegna,
Guidarello sul cavallo, la Maestà
di Duccio e di Simone, il Buon Governo.
(Ho finito adesso di vangare.)
E la Nascita della Vergine di Pietro
fratello di Ambrogio? la semplicità
vorrei dire inesauribile della nascita
di Maria, la verità?...
Taccio di tant'altro perché soffro.
                                                … Ma le pietre
le case dell'antichità... Ditemi, le pietre?
Ricomincio adesso a vangare. Terra
della mia straamata Lombardia. Ma sono qui.
Sempre qui. Non sono a Siena.
Altro non sto a dirvi, cari amici.
Ricordatemi a Siena e una fronda
di ginestra portatela a Federico.

(da Nella grande pianura, Mondadori, 1998)

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Ci sono posti che ci rimangono nel cuore, per la loro maestosità naturale o per la ricchezza dei loro monumenti e per le opere d’arte racchiuse nei loro musei. Io stravedo per Venezia, per Ragusa Ibla, per Roma, ad esempio. Invece il poeta della Bassa mantovana Umberto Bellintani porta nel suo cuore Siena, le opere di Duccio di Boninsegna, le antiche case delle contrade. È una specie d’amore, che non va a scapito della terra natia, amata anch’essa: è come un sogno, un altro luogo dove essere pur non essendovi.

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800px-Duccio_Maestà

DUCCIO DI BONINSEGNA, “MAESTÀ”

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LA FRASE DEL GIORNO
Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
ITALO CALVINO, Le città invisibili




Umberto Bellintani (Gorgo di San Benedetto Po, 10 maggio 1914 – San Benedetto Po, 7 ottobre 1999), poeta italiano. Diplomatosi in scultura, prese parte alla Seconda guerra mondiale in Grecia e Albania, finendo prigioniero dei tedeschi dal 1943 al 1945. Esordì nel 1953 con Forse un viso tra mille, cui seguì nel 1955 E tu che mi ascolti. Dopo un lungo periodo di silenzio pubblicò nel 1998 Nella grande pianura.

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