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giovedì 2 ottobre 2014

Un archivio del toccare

 

NATHAN SHEPHERDSON

N. 71

Vorrei estrarre le tue impronte digitali dalla memoria
dissotterrare interi paesaggi da un archivio del toccare
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(da Sweeping the Light Back Into the Mirror, 2006 – Trad. di M. Mandorlo)

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Sweeping the Light Back Into the Mirror, prima raccolta del poeta australiano Nathan Shepherdson, ripercorre in brevi liriche la vita della madre, scomparsa a 72 anni – e 72 sono i testi. È un recupero della memoria, naturalmente, come ben sa chi si trova ad affrontare un evento del genere: è una ricostruzione che si avvale di ricordi, di immaginazione, di piccole cose, di profumi – la buckinghamia in fiore del N. 32, ad esempio. Assomiglia all’opera di un restauratore che esalti i colori sopiti di un affresco e riempia gli spazi bianchi con quello che può presumere. E quest’opera di recupero della memoria è una delle tante funzioni che assume la poesia, capace non solo di fermare il tempo nel suo accadere ma di andare a ritroso e scattare una fotografia del passato.

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Pace

LAURIE JUSTUS PACE, “FAITH IS THE FOUNDATION OF LIFE”

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LA FRASE DEL GIORNO
La ricchezza della vita è fatta di ricordi, dimenticati.
CESARE PAVESE, Il mestiere di vivere




Nathan Shepherdson (Brisbane, ?), poeta australiano. Vive nelle Glass House Mountains nel Queensland. Ha collaborato con l’artista Julie Barret realizzando l’edizione limitata Clouds in another’s blood (light-trap press) e continua ad esplorare le relazioni tra poesia, linguaggio ed arti visive.



3 commenti:

  1. Bah, non mi pare un gran ché. Un pochino poeta della domenica ( come me...)

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  2. Invece a me piace molto : la semplicità delle parole permette al senso del componimento di raggiungere il lettore

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  3. be', anche la poesia divide e si divide... probabilmente occorrerebbe leggere qualcosa di più elaborato di Shepherdson

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