GHIANNIS RITSOS
RITORNO
Potessero ritornare quei tempi - dice -
quando le cose belle erano in eccesso
e credibili - come un fiore nel bicchiere,
come due innamorati sulla panchina del giardino
o i passeri con le code impertinenti.
E appena cominciava a piovere, tre angeli con gli ombrelli rosa
stavano fuori dalla tua finestra e ti sussurravano
la poesia che avresti scritto sulla metrica della pioggerellina.
(da Molto tardi nella notte, 1991 – Traduzione di Nicola Crocetti)
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«Disse: Credo nella poesia, nell’amore, nella morte, / perciò credo nell’immortalità. Scrivo un verso, / scrivo il mondo; esisto; esiste il mondo. / Dall’estremità del mio mignolo scorre un fiume. / Il cielo è sette volte azzurro. Questa purezza/ è di nuovo la prima verità, il mio ultimo desiderio»: così dice il funambolo di Ghiannis Ritsos. La vita è poesia e la poesia è vita: ancora di più ne è convinto il Ritsos di questi versi scritti sul limitare dei suoi giorni, con una sottile vena di rimpianto per quella bellezza che fu, per quella rivelazione che è la poesia stessa.
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MANDY DISHER, “DAISY DUO”
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LA FRASE DEL GIORNO
Poesia: il luogo dove incontro ciò che non è nella memoria ma sorge da una specie di istinto, sotterraneo, creativo. Riconoscimento di qualcosa che non so di sapere; qualcosa che so mentre scrivo, quando una poesia comincia a prender forma, ad asserire una realtà, sorprendente ma stranamente familiare.
MARTHA COOLEY, L’archivista
Ghiannis Ritsos (Monemvasia, 1º maggio 1909 – Atene, 11 novembre 1990), poeta greco tra i maggiori del XX secolo. Fu candidato nove volte al Premio Nobel. La sua vita fu animata da un'incrollabile fede negli ideali marxisti e nelle virtù catartiche della poesia.
Speriamo tornino i bei tempi... .
RispondiEliminaBellissima e piena di speranza questa poesia.
Buona giornata, Federica
Ciao, Federica.
RispondiEliminaLa poesia è speranza...