KO UN
LE LINGUE DEL MONDO
Quando il vento parla
volano i suoi capelli e si gonfiano le gonne,
quando il vento non parla
del suo villaggio non si gonfia la bandiera.
Quando il cielo parla
si bagnano le vesti
e s'inzuppano i tetti,
frenetiche cadono le gocce.
Quando i fiori parlano
il suo volto sorride luminoso.
Oltre il mare, nella terra a oriente,
il mondo diventa onde, voce di onde.
(da L’isola che canta, Lietocolle, 2009 – Traduzione di Vincenza D’Urso)
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Natura e anima compongono i versi del poeta sudcoreano Ko Un anche quest’anno tra i candidati favoriti al Nobel per la Letteratura. “La mia poesia non è costretta in uno spazio né delimitata in un tempo. La ritrovo ovunque: sui monti sotto forma di neve, o nel mare quando diventa onda. Di sera la mia poesia è una stella. E quando entra nella storia si trasforma in evento. Nell'oscurità essa prende il posto del sole. È la mia piccola sorgente di luce” come ha spiegato in un’intervista a Repubblica il 25 giugno 2013.
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KEIKO TANABE, “GWANGHWAMUN, SEOUL”
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LA FRASE DEL GIORNO
Il linguaggio... deve diventare il prodotto del silenzio - sorgente del significato - che viene prima dell'atto della parola.
KO UN
...quasi innamorata...anzi innamorata di questa lovely poesia.:)
RispondiEliminaciaoo Vania:)
la voce della natura
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