GESUALDO BUFALINO
BRINDISI AL FARO
Prima di te
era un luogo di gogna la mia vita,
fra mura di ferro feroce;
era teatro d’un maniaco dramma
che declamavo dinanzi a nessuno:
io ripeteva a perdifiato un’eco,
io era scritto su tutti gli specchi,
io, pronome di luce e di sozzura,
orbita avara che in sé si consuma,
libertà aguzzina di se stessa.
Ora è una strada per cadere insieme,
un fiume nero, ma so dove va.
(da L’amaro miele, Einaudi, 1982)
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Gesualdo Bufalino era un aforista sarcastico e pessimista, un romanziere geniale e anche un poeta illuminato, almeno in gioventù – uscite nel 1982, le liriche di L’amaro miele risalgono però agli anni della seconda guerra mondiale. “Antiche pene d’amor perdute” le definisce Bufalino: ma come non apprezzare quell’intuizione di un “io” che soffoca e logora e che all’improvviso si apre in un “tu”, la scoperta dell’Altro con cui condividere la strada, per quanto possa essere vana, buia e pericolosa?
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ELABORAZIONE GRAFICA © DANIELE RIVA
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LA FRASE DEL GIORNO
L’amore fra noi lo inventammo come in una prigione due detenuti inventano un telegrafo di segni mediante battimenti sul muro, strofette canticchiate da una finestra all’altra, messaggi sibillini scritti su rotolini di carta. Così cercammo, così trovammo l’alfabeto e la grammatica di una lingua che non c’era.
GESUALDO BUFALINO, Il malpensante
Gesualdo Bufalino (Comiso, 15 novembre 1920 – Vittoria, 14 giugno 1996), scrittore, poeta e aforista italiano. Insegnante, si rivelò tardi alla letteratura pubblicando nel 1981 Diceria dell'untore, con cui vinse il Premio Campiello. Con il romanzo Le menzogne della notte vinse nel 1988 il Premio Strega. Il suo stile ricercato, ricco e "anticheggiante" gli deriva dall’abilità linguistica e da una vasta cultura.
Alla faccia della gioia di vivere! Dai feroci muri di ferro alla caduta in compagnia nel nero fiume. Mah. Penso sempre che questi poeti del pessimismo cosmico abbiano qualche serio problema di salute, fisica o psichica, sottovalutata ma probabilmente curabile. Con pena e comprensione e molto dispiacere per loro.
RispondiEliminaIl mondo è bello perché è vario: pessimisti, ottimisti, illusi, speranzosi...
RispondiEliminaIo non mi iscrivo alla scuola di Bufalino, infatti ho cercato di cogliere nei versi quel minimo afflato di speranza
...anche questo fa poesia/vita....di un Uomo.
RispondiEliminaciaoo Vania:)
Caspita, non avrei mai pensato di paragonare due amanti a due carcerati...sicuramente è originale!
RispondiEliminaDurante la seconda guerra mondiale, poi, non c'era da stare tanto allegri...forse è questa la ragione del suo pessimismo?
Bufalino era un pessimista cronico, lo fu anche da adulto, quando scrisse ad esempio "Il malpensante", raccolta di fulminei aforismi tipo "La felicità esiste, ne ho sentito parlare"
RispondiEliminaOttima scelta: adoro Bufalino! :)
RispondiEliminapero' spesso é cosi... si comincia una relazione e si é prigionieri delle proprie abitudini, paure, delle convenzioni... e poi pian piano...si trova faticosamente un codice segreto e intimo che permette di comunicare, di aprirsi all'altro.. nel bene e nel male...
RispondiEliminaSarà per il pessimismo cosmico che mi contraddistingue, ma trovo questi versi di Bufalino bellissimi, perchè dolorosamente veri.
RispondiEliminabeh al solito :)
http://www.youtube.com/watch?v=NntqmSh6ISw
certo, la vita è anche dolore, come dimostra la poesia di Fried pubblicata qualche post dopo questo. L'importante è avere qualcuno con cui condividere, per non sostenere da soli il peso del mondo
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