JORGE LUIS BORGES
SABATI
a C.G.
Là fuori c’è un tramonto, gemma oscura
incastonata nel tempo,
e una profonda città cieca
di uomini che non ti videro.
La sera tace o canta.
Qualcuno libera gli aneliti
crocifissi in un piano.
Sempre, la numerosa tua bellezza.
Anche quando non ami
la tua bellezza
prodiga il suo miracolo nel tempo.
Sta in te la gioia
come la primavera nella foglia tenera.
Io non sono più niente,
soltanto un desiderio
smarrito nella sera.
La delizia sta in te
come la crudeltà sta nelle spade.
La notte opprime l’inferriata.
Nell’austero salone
come ciechi si cercano le nostre solitudini.
Sopravvive glorioso all’imbrunire
il candore della tua pelle.
Nel nostro amore c’è una pena
che assomiglia all’anima.
Tu,
ieri soltanto tutta la bellezza
sei anche tutto l’amore, adesso.
(da Fervore di Buenos Aires, 1923 - Traduzione di Tommaso Scarano)
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Jorge Luis Borges (1899-1986) dedica questa poesia a C.G., ovvero a Concepción Guerrero, il suo primo amore argentino. Sono le trepidazioni di un ventenne che può restare con la fidanzata solo di sabato, come racconta all’amico Jacobo Sureda in una lettera: “Il caso fa che ci incontriamo sempre al crepuscolo, a casa di Norah Lange, che ci lascia soli in giardino o nel malridotto salone. Parliamo molto poco, seri, turbati, con una specie di angoscia di felicità in gola, fino al momento in cui l’oscurità della notte si frappone tra noi, e il volto di Concepción accanto a me, si fa quasi lontano”. Un amore velato di tristezza, che innalza già le “trecento notti come trecento muri” di un’altra celebre poesia di Borges: e infine “non resteranno che ricordi”.
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JACK VETTRIANO, “THE INNOCENTS”
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LA FRASE DEL GIORNO
Ci sono sempre altri crepuscoli, altra gloria; / io provo la fatica dello specchio / che non riposa in una sola immagine.
JORGE LUIS BORGES, Fervore di Buenos Aires
Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo (Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986), scrittore, poeta, saggista, traduttore e accademico argentino. Creatore di un genere oggi designato “borgesiano”, a definire una concezione della vita come storia, come finzione, come opera contraffatta spacciata per veritiera, come fantasia o come reinvenzione della realtà.
..in questa poesia ci sono tutti i "puntini sulle i " :)
RispondiEliminaciaoo Vania:)
si può valutare anche come siano cambiati la morale e i rapporti sociali in quasi un secolo
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