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sabato 20 luglio 2013

Come specchio

 

BIJAN JALALI

LE RADICI DELLA POESIA

Dico
di quel che vedo
e ciò che vedo
come acqua scorre
nella mia poesia

*

Non so
se il mondo
si cela dietro il nome
o appare col suo nome

*

Come specchio
osservo
e l’immagine del mondo
ripeto
per il mondo.

(da Poesia, n. 273, Luglio-Agosto 2012 - Traduzione di Chiara Riccarand)

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Che cos’è la poesia? E chi è il poeta? Questa è la risposta che dà l’iraniano Bijan Jalali. Il poeta è un osservatore del mondo, al quale la realtà si rivela nel suo vero aspetto: il suo ruolo è dunque quello di diffondere questa immagine, di divenire messaggero di questa realtà appresa nel sogno come si coglie per un istante l’acqua di un fiume che scorre.

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ALFRED GOCKEL, “MIRROR IMAGE II”

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LA FRASE DEL GIORNO
Scrivo di un attimo / che attimo non è / ma eterno bagliore / di stella.
BIJAN JALALI




Bijan Jalali (Teheran, 30 novembre 1927 - 24 gennaio 2000), poeta iraniano. Conosciuto per la semplicità e le immagini della sua espressione poetica, che riflette su concetti umani profondi, in particolare il concetto di morte e del nulla. Tra le sue opere: Il colore dell'acqua, I giorni, Diari, Il nostro cuore e il mondo, Giochi di luce e L'acqua e il sole.


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