LAWRENCE FERLINGHETTI
GOYA E IL SONNO DELLA RAGIONE
La scura statua di pietra di Goya
sta tra gli alberi
all'entrata laterale del
Museo del Prado
Indossa un lungo pastrano
e ha in mano un alto cappello di castoro
Più grande del naturale
avanza risoluto a larghi passi
su un piedistallo in cima a
un basso rilievo su quattro lati
scolpito nella bianca pietra
sul quale sono raffigurate
varie figure in lotta
della sua scandalosa collezione
di umani e non umani
alla base è inciso
el sueño de la razón
produce monstruos
Un uomo di pietra dorme o piange
proprio sopra i mostri
con pipistrelli alati
attorno a lui
Il sole della tarda mattinata
scintilla da Goya
e le ombre delle foglie
delle piante d'acacia
cadono su di lui
come se le foglie stesse
stessero cadendo
(Ma non cadono)
Studio il suo volto
per qualche piccolo cenno di riconoscimento
ma il suo lungo sguardo duro
mi passa oltre
La Ragione dorme sotto di lui
ma sopra
contro l'immensità azzurra del cielo
ogni cosa è intensamente sveglia
nell'immobile
e atroce trasparenza
del suo sguardo lontano.
(da Questi sono i miei fiumi, 1993 – Traduzione di Lucia Cucciarelli)
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Il sonno della ragione genera mostri è una celebre incisione di Francisco Goya: un uomo addormentato attorno al quale volteggiano sotto forma di uccelli notturni i suoi incubi. Ed è proprio quell’opera, insieme alla Maja desnuda e ad altre opere del pittore spagnolo a formare la base del monumento a Goya posto davanti al Museo del Prado di Madrid, dal quale è colpito il poeta americano della Beat Generation Lawrence Ferlinghetti: cerca di leggervi qualcosa, cerca di andare oltre quei mostri di marmo, quei protagonisti di celebri dipinti, ma con effetto quasi da film di Woody Allen trova soltanto la straordinaria e viva luce di Madrid.
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MADRID, MONUMENTO A GOYA © ANNIE DALBÉRA
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LA FRASE DEL GIORNO
La fantasia, isolata dalla ragione, genera soltanto mostri impossibili. Unita ad essa, invece, è la madre dell’arte e fonte dei suoi sentimenti.
FRANCISCO GOYA
Lawrence Ferlinghetti (Yonkers, New York, 24 marzo 1919), poeta ed editore statunitense. Nel 1955 fondò la City lights rocket bookshop a San Francisco che divenne il centro culturale del movimento beat. Parte della sua poesia è di protesta politica e si pone in opposizione alla violenza. La sua opera, pur lirica, è caratterizzata da un vivo senso dello humour e della satira.
Mi piace molto quell'acquaforte di Goya. Approvo pienamente la sua frase, mai spegnere il cervello!
RispondiElimina...interessante poesia e frase...da uomo "sveglio":)
RispondiEliminaciaoo Vania :)