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mercoledì 26 giugno 2013

Il risveglio

 

NÂZIM HIKMET

ANCHE QUESTA MATTINA MI SONO SVEGLIATO

Berlino, 1961

Anche questa mattina mi sono svegliato
e il muro la coperta i vetri la plastica il legno
si son buttati addosso a me alla rinfusa
e la luce d’argento annerito della lampada

mi si è buttato addosso anche un biglietto di tram
e il giallo della parete e tre righe di scritto
e la camera d’albergo e questo paese nemico
e la metà del sogno caduta da questo lato s’è spenta

mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo
e i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto
e la nostra separazione e quello che siamo
mi sono svegliato anche questa mattina
e ti amo.

(da Poesie d’amore, 1965 - Traduzione di Joyce Lussu)

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È la vita che irrompe al mattino distruggendo l’incanto dei sogni la protagonista di questa poesia di Nâzim Hikmet: con la luce dell’alba è la realtà a riprendere possesso, a dominare il mondo con la sua razionalità. L’assenza della donna amata si fa per l'’esule più aspra e dolorosa, la nostalgia più intensa e l'amore più vivo, a testimoniare la bontà della celebre frase di Bussy-Rabutin secondo cui “La lontananza fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo e scatena il grande”.

 

306824

CAROLYN HUBBARD-FORD, “CITY IN SHARDS OF LIGHT”

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LA FRASE DEL GIORNO
Non si è mai lontani abbastanza per trovarsi.
ALESSANDRO BARICCO, Oceano mare




Nâzım Hikmet Ran (Salonicco, 15 gennaio 1902 – Mosca, 3 giugno 1963), poeta, drammaturgo e scrittore turco naturalizzato polacco. Definito "comunista romantico" o "rivoluzionario romantico, è considerato uno dei più importanti poeti turchi dell'epoca moderna. Considerato sovversivo dal regime, scontò 17 anni di carcere prima dell’esilio nei paesi dell’est europeo.


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