EDGAR LEE MASTERS
IL VOLINISTA JONES
La terra ti suscita
vibrazioni nel cuore: sei tu.
E se la gente sa che sai suonare,
suonare ti tocca, per tutta la vita.
Che cosa vedi, una messe di trifoglio?
O un largo prato tra te e il fiume?
Nella meliga è il vento; ti freghi le mani
perché i buoi saran pronti al mercato;
o ti accade di udire un fruscio di gonnelle
come al Boschetto quando ballano le ragazze.
Per Cooney Potter una pila di polvere
o un vortice di foglie volevan dire siccità;
a me pareva fosse Sammy Testa-rossa
quando fa il passo sul motivo di Toor-a-Loor.
Come potevo coltivare le mie terre,
- non parliamo di ingrandirle -
con la ridda di corni, fagotti e ottavini
che cornacchie e pettirossi mi muovevano in testa,
e il cigolìo di un molino a vento - solo questo?
Mai una volta diedi mani all'aratro,
che qualcuno non si fermasse nella strada
e mi chiedesse per un ballo o una merenda.
Finii con le stesse terre,
finii con un violino spaccato -
e un ridere rauco e ricordi,
e nemmeno un rimpianto.
(da Antologia di Spoon River, 1916 – Traduzione di Fernanda Pivano)
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Dopo La collina e Francis Turner presento un’altra delle poesie di Edgar Lee Masters che Fabrizio De André inserì con libero adattamento nel suo bellissimo concept album del 1971 Non al denaro, non all’amore né al cielo. Il violinista Jones è uno dei pochi nella raccolta di Masters a dichiararsi felice e soddisfatto della sua vita: per non avere nemmeno un rimpianto si è affidato alla libertà, suonando quando ne aveva voglia, divertendosi, sorridendo, rendendo allegra la gente.
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PAULA BLASIUS McHUGH, “THE FIDDLER”
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LA FRASE DEL GIORNO
Un musicista deve aprire il cuore per renderci migliori.
HANS WERNER HENZE
Edgar Lee Masters (Garnett, Kansas, 23 agosto 1868 – Melrose Park, Pennsylvania, 5 marzo 1950), poeta, scrittore e avvocato statunitense, noto soprattutto come autore dell'Antologia di Spoon River, raccolta poetica di immaginarie epigrafi tombali del cimitero dell’altrettanto immaginaria città di Spoon River.
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