ALAÍDE FOPPA
ESILIO
La mia vita
È un esilio senza ritorno.
Non ebbe casa
la mia errante infanzia perduta,
non ha terra
il mio esilio.
La mia vita navigò
su vascelli di nostalgia.
Vissi sulle rive del mare
guardando l’orizzonte
verso la mia casa sconosciuta
pensavo di salpare un giorno
e il presente viaggio
mi lasciò ad altro porto di speranza.
È l’amore, forse,
la mia ultima baia?
Oh braccia che mi fecero prigioniera,
senza darmi riparo…
Anche dal crudele abbraccio
volli sfuggire.
Oh braccia fuggitive
che invano cercarono le mie mani….
Incessante fuga
e desiderio incessante
l’amore non è porto sicuro.
E non c’è terra promessa
per la mia speranza.
(da Poetica, anno 1, n. 1 - Traduzione di Mario Sigfrido Metalli)
.
Ci sono vite così, attraversate dall’inquietudine come da un fuoco sacro, una scarica elettrica. Vite in perenne movimento, in continua fuga da qualcosa che il più delle volte è dentro se stessi, o da qualcuno, come successe ad Alaíde Foppa, scrittrice e poetessa guatemalteca nata a Barcellona da padre italo-argentino e vissuta in Messico. Due suoi figli si unirono alla guerriglia dell’Ejército de los Pobres e furono assassinati: nel 1980 Alaide si recò in Guatemala per accertare la loro scomparsa, ma venne rapita alla luce del giorno nella 9ª avenida della capitale. Da quel giorno nessuno la vide più…
.
GINA DE GORNA, “ESCAPE”
.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Il coraggio consiste tuttavia nell'accettare di fuggire piuttosto che vivere quietamente e ipocritamente in falsi rifugi.
MAURICE BLANCHOT, L’amicizia
Alaíde Foppa Falla (Barcellona, Spagna, 22 marzo 1914 – Città del Guatemala, 19 dicembre 1980), poetessa, scrittrice e traduttrice guatemalteca. Esule in Messico, vi fondò la rivista femminista Fem. Tornata in Guatemala per rinnovare il passaporto dopo l’assassinio del figlio, guerrigliero nella EGP, fu rapita in pieno giorno dai corpi paramilitari e presumibilmente assassinata.
Bella e triste. Servirebbe un Buddha a braccia aperte o un Gesù che se la prendesse in collo, povera poetessa senza approdo.
RispondiEliminabe', alla fine se la sono presa gli squadroni della morte...
RispondiElimina..l'immagine è bellissima...la poesia...RACCONTA.
RispondiEliminaciaoo Vania:)