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martedì 29 gennaio 2013

Un azzurro calmo

 

JOSÉ MARÍA HINOJOSA

CALMA

                 A Luis Buñuel

Dove finisce il mare?
Dove comincia il cielo?
Le barche galleggiano.
o prendono il volo?

Si è perso l’orizzonte,
nel gioco mimetico
del cielo e dell’acqua.

Si è fuso il movimento,
in un solo colore
azzurro, un azzurro calmo.

Si fondono i colori;
si ferma il movimento.

Un solo colore resta;
non c’è sopravvento.

Dove finisce il mare?
Dove comincia il cielo?

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Un calmo surrealismo – tutto giocato sul colore che avvolge ogni cosa e diventa l’unica presenza in una marina – è alla base di questi versi di José María Hinojosa, poeta della Generazione del ‘27. A testimonianza di quanto ogni guerra – e in particolare ogni guerra civile - sia crudele, c’è da segnalare che la vita di questo poeta, finì come quella di Federico García Lorca: a strapparlo dal carcere dov’era rinchiuso e a fucilarlo, tre giorni dopo che García Lorca venne assassinato dai nazionalisti, furono però gli antifascisti repubblicani.

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SHAWN McNULTY, “SHIVER”

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LA FRASE DEL GIORNO
Voglio posare lo sguardo / solo nello spazio / che è semplice / e insieme complicato
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JOSÉ MARÍA HINOJOSA




José María Hinojosa (Campillos, 17 settembre 1904 – Malaga, 22 agosto 1936), poeta e scrittore spagnolo, esponente della Generazione del '27.  Nelle sue opere si avvertono i riflessi delle varie correnti poetiche, dalla "ultraista" alla "creazionista" e surrealista che culmineranno in La flor de California (1928). Fu assassinato dai repubblicani all'inizio della guerra civile.


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