GIORGIO CAPRONI
ALBA
Amore mio, nei vapori d’un bar
all’alba, amore mio che inverno
lungo e che brivido attenderti! Qua
dove il marmo nel sangue è gelo, e sa
di rinfresco anche l’occhio, ora nell’ermo
rumore oltre la brina io quale tram
odo, che apre e richiude in eterno
le deserte sue porte?... Amore, io ho fermo
il polso: e se il bicchiere entro il fragore
sottile ha un tremitìo tra i denti, è forse
di tali ruote un’eco. Ma tu, amore,
non dirmi, ora che in vece tua già il sole
sgorga, non dirmi che da quelle porte
qui, col tuo passo, già attendo la morte.
(da Il passaggio d’Enea, 1956)
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«Non c’è il Tutto, non c’è il Nulla. C’è solo il non c’è». Sono parole di Giorgio Caproni da Res amissa. Spiegano bene la solitudine estrema raccontata in questa Alba, dove la cosa più spaventosa è quell’essere insita nel quotidiano, nelle cose d’ogni giorno: il bar, il tram che passa, l’attesa insistita della donna amata in uno scenario d’inverno che gela il cuore. Quel bar – una latteria di Roma nel 1945, spiega il poeta in un’intervista del 1981 – si trasforma quasi in un aldilà dantesco dove va in scena la lacerazione sentimentale di un uomo appena uscito dalla devastazione della guerra.
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FOTOGRAFIA © WILLY RONIS
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LA FRASE DEL GIORNO
Ho amato tanto... / Felicità! / Ho toccato / le cime più alte del Pianto?
GIORGIO CAPRONI, L’opera in versi
Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990), poeta, critico letterario e traduttore italiano. Partito come preermetico attirato da uno scabro espressionismo, approdò a un ermetismo rivestito di un impressionismo idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento.
Una poesia di una intensità così inusitata ( ma forse riverbera sulla mia solitudine di vecchio ) che l'ho copiata e salvata. Buon anno, caro Amico che cogli di queste bellezze.
RispondiEliminaCaproni sa colpire sempre nel segno, con il suo macerarsi.
RispondiEliminaGrazie, Paolo. Buon anno anche a te.
....commovente.....e così lucida e "tagliente".
RispondiEliminaciaoo Vania:)
commovente è l'aggettivo giusto: sin dalla sua etimologia, muovere assieme, condividere l'emozione
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