ÁNGEL GONZÁLEZ
A MANO AMATA
A mano amata,
quando la notte impone la sua consueta insonnia
e trasforma
ogni minuto nell’anniversario
di tutti gli eventi di una vita;
lì,
nell’angolo più buio dell’abbandono
dove mai e ieri incrociano le ombre,
i ricordi mi assalgono.
Alcuni impugnano il tuo sguardo verde,
altri
mi puntano alla schiena
l’anima bianca di un sogno lontano,
e con voce inudibile,
con implacabili labbra silenziose,
mi intimano:
l’oblio o la vita!
Riconosco i volti.
Non sottraggo il corpo.
Chiudo gli occhi per vedere
e sento
che mi pugnala freddo,
con giustezza,
questo ferro vecchio:
la memoria.
(da A todo amor, 1988)
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La notte, nel buio, capita di non prendere sonno e di abbandonarsi ai ricordi: anzi, è come se essi venissero in cerca di noi, è come se accavallassero le loro emozioni e le intrecciassero. Il poeta spagnolo Ángel González con il notevole gioco di parole che dà il titolo alla poesia, se li figura come un assalto, come un attacco all’arma bianca cui però siamo noi stessi a sottoporci con volontà, desiderosi di farci ferire dalla lama sottile e fredda della nostalgia.
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ILLUSTRAZIONE DI ROLAND TOPOR
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LA FRASE DEL GIORNO
Pericoloso entrare senza frustino nella gabbia dei ricordi. Mordono.
GESUALDO BUFALINO, Il malpensante
Ángel González Muñiz (Oviedo, 6 settembre 1925 – Madrid, 12 gennaio 2008), poeta spagnolo della Generazione del ‘50. Premio Principe delle Asturie nel 1985 e Premio Regina Sofia nel 1996. La sua opera mescola intimismo e poesia sociale con un tocco ironico. Il passare del tempo, l’amore e la civilizzazione sono i suoi temi ricorrenti, giocati su toni di un’ottimistica malinconia.
"....un percorso ad ostacoli...fino al traguardo"...:)
RispondiEliminaciaoo Vania
eppure l'assalto dei ricordi sa essere anche piacevole, seppur dolce-amaro
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