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sabato 24 novembre 2012

I miei stracci


VASKO POPA

RIDAMMI I MIEI STRACCI

Ridammi i miei stracci

I miei stracci di sogno puro
Fatti con il sorriso di seta del mio intermittente presagio
Fatti con questa mia stoffa di pizzo

I miei stracci di speranze invisibili
Fatti del mio desiderio che brucia
Fatti dell'arcobaleno di sguardi del mio viso

Ridammi i miei stracci
Ridammeli li voglio davvero.

(Traduzione di Luciano Luisi)

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L’amore è finito. Restano ricordi, restano pensieri, restano impressioni. Vasko Popa, poeta serbo, si sente defraudato, impoverito di quel nulla che aveva. Ed è quello che ora richiede, come d’usanza i fidanzati che si lasciano si restituiscono i reciproci regali: sono i sogni, i desideri, le speranze che lui vuole indietro – anche se, ahimè, è probabile che ormai siano andati perduti, siano usciti ammaccati e danneggiati dalla fine di una storia d’amore.

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MIHAI CRISTE, “LA RIVOLUZIONE SILENZIOSA”

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LA FRASE DEL GIORNO
L'inizio è dolce, assurdo felice. L'intreccio pieno di buona volontà, forte e carico di tensioni. La fine una lacerazione.
NURIA BARROS




Vasile "Vasko" Popa (Grebenac, 29 giugno 1922 – Belgrado, 5 gennaio 1991), poeta serbo di origini rumene. Primo a rompere con il realismo socialista del dopoguerra jugoslavo, scrisse in uno stile modernista influenzato dal Surrealismo e dalle tradizioni popolari serbe: motivi terrestri e leggendari si fondono, emergendo dal subconscio collettivo.


2 commenti:

  1. ...è simpatica...e ha una sua nota/storia veritiera....ben leggibile/comprensibile.

    ...quel... "li voglio davvero" ..ne è conferma in modo delizioso e direi "superlativo".:)

    ciaooo Vania

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  2. il desiderio di riprendere la vita interrotta

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