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venerdì 23 novembre 2012

Amare di nuovo

 

JOSÉ HIERRO

GENESI

In principio era l’amore.
Quando l’alba cercava un padrone.
Quando tutte le creature
spostavano i loro corpi deserti.

In principio era l’amore.
Regnava su tutte le cose.
La notte intera era il battito
di un così profondo amore.

L’amore e le anime, insieme
stavano creando l’Universo.
Le anime furono il suo metallo.
L’amore il suo magico fuoco.

In principio era l’amore.
I corpi erano deserti,
e ogni corpo cercò un’anima
che lo tenesse prigioniero.

Per il corpo, appena nato
dalla notte, tutto era nuovo.
Ignorò, per non immalinconirsi,
che l’anima aveva ricordi.

In principio era l’amore.

 

II

Talora, un’anima incontrava
l’anima che la completava.
Quando i corpi si possedettero,
dimenticarono di avere un’anima.

Non raggiunsero ciò che dura,
ma godettero di ciò che passa.
Furono insieme e condivisero
il corso della loro unica acqua.

 

III

In principio era l’amore.
Senza l’amore nulla esisteva.
L’anima che una volta amò,
non si sarebbe mai dissetata.

Amare di nuovo era provare
a tornare al punto di partenza,
imprigionare il fumo, toccare i cieli,
possedere la luce infinita.

Amare di nuovo era far
rivivere i fiori appassiti.
Era ascoltare la voce dell’anima
che chiamava l’anima perduta.

Amare di nuovo era piangere
per la felicità svanita.
Era trovare con chi dividere
il pane e il vino degli altri giorni.

Ma – lo sappiamo bene -
solo una volta si ama nella vita.
Amare di nuovo, è evocare
l’amore che riempì la felicità.

È, senza volere, far soffrire.
Sentire la ruota bloccata.
E se lo specchio soffre, è perché
la vecchia immagine è viva.

In principio era l’amore.

(da Con las piedras, con el viento, 1950)

.

È un’ode al primo amore questa poesia dello spagnolo José Hierro: quel “primo amore” che proverbialmente non si scorda mai, o non arrugginisce e che, secondo i francesi è l’amore cui si ritorna sempre. È quella specie di imprinting che ci portiamo dietro tutta la vita e che ha radici profonde, quelle che Platone nel Simposio fa dire ad Aristofane quando racconta che un tempo gli uomini vennero divisi in due da un invidioso Zeus e cercano per tutta la vita l’altra loro metà: “Queste persone - ma lo stesso, per la verità, possiamo dire di chiunque - quando incontrano l'altra metà di se stesse da cui sono state separate, allora sono prese da una straordinaria emozione, colpite dal sentimento di amicizia che provano, dall'affinità con l'altra persona, se ne innamorano e non sanno più vivere senza di lei - per così dire - nemmeno un istante”.

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ERNST LUDWIG KIRCHNER, “LIEBESPAAR”

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LA FRASE DEL GIORNO
Non si ama che una volta sola.
ALEXANDRE DUMAS PADRE, Il conte di Montecristo




José Hierro del Real (Madrid, 3 aprile 1922 – 21 dicembre 2002), poeta spagnolo della generazione detta “sradicata” influenzato dalla poesia di Gerardo Diego. Incarcerato per quattro anni dopo la guerra civile, divenne araldo della “poesia testimoniale”, passando nel tempo a temi esistenziali.


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