AURORA LUQUE
ACQUARELLO
Ci sono viaggi che si sommano all’antico colore delle pupille.
Dopo aver visto l’isola di Calipso forse Odisseo
tornò a vedere allo stesso modo? Non si impresse un colore
come un curioso ammasso di alghe
nelle sue vecchie pupille? Come nelle più piccole
pieghe della pelle
si fossilizzano baci e sdegni, così gli occhi filtrano
la striscia turchese del mare che culla isole,
meduse di ametista, candore di navi.
La pelle è una discarica di ricordi
come la poesia. Ma forse degli occhi
curiosamente verdi all’improvviso dipingono
imbevuti di luce
un boscoso arcipelago perduto.
(da Carpe mare, 1996)
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È l’isola della nostalgia quella che la poetessa spagnola Aurora Luque dipinge ad acquarello in questi suoi versi: è Ogigia, l’isola di Calipso, dove Odisseo nel poema omerico rimase prigioniero sette anni come amante forzato della Ninfa prima di potersene andare su una zattera per intercessione del dio Ermes rifiutando l’immortalità che gli veniva offerta. È l’isola del ricordo, che ci rimane impressa negli occhi per quanto ce ne allontaniamo, per quanto aneliamo di allontanarcene: il retaggio del passato che non possiamo cancellare con un colpo di spugna o semplicemente chiudendo gli occhi…
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RON MULVEY, “SOMBRIO BEACH”
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LA FRASE DEL GIORNO
Che qualità letale quella dell’amore filtrato nella memoria.
AURORA LUQUE, Carpe noctem
...dipinge ad acquarello in questi suoi versi...non posso che ricopiare queste parole.
RispondiElimina...carico di questa poesia il dipinto che hai scelto.
ciaoo Vania:)
dipinge ad acquarello, come ad acquarello è ormai il tempo perduto della nostalgia
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