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domenica 9 settembre 2012

Vivere ed esistere


JOSÉ MARÍA PARREÑO

ESISTERE NON RICHIEDE SFORZO

Esistere non richiede sforzo:
esistere attraversa i giorni
come un sasso
incrocia una canzone

vivere invece
si inventa a ogni respiro
brucia
sagoma l’anima
con la forma stessa della strada
che l’anima ha tracciato

vivere si versa
come metallo rovente in un ghiacciaio:
libera il gelo
dal tempo
stabilito

così il metallo trasforma
il caso in destino
si affila nel bianco
si blocca in sé

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“Io sarei tornato in Africa, ma non per guadagnarmi la vita, per questo mi bastavano un paio di matite e poche centinaia di fogli di carta della meno cara. Ma sarei tornato là, dove mi piaceva vivere, vivere veramente, non puramente trascorrere i giorni”: così Ernest Hemingway in Verdi colline d’Africa traccia la netta distinzione tra “vivere” ed “esistere”, ovvero tra la piena consapevolezza delle proprie azioni e delle proprie emozioni e l’abulica esistenza trasformata in routine. È a questa distinzione che dà voce il poeta spagnolo José María Parreño: questa consapevolezza è il fuoco che brucia in noi e che sfrigola come un metallo fuso versato su un nevaio – chi prende coscienza di sé può anche essere padrone del caso.

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FOTOGRAFIA © MAROTOCHI

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LA FRASE DEL GIORNO
Nella vita può succedere di tutto, ma ci sono due cose che nessuno ti potrà mai strappare" disse Irene. "Ciò che sei e ciò che sai. Sono come due piante, e finché le coltivi con amore resti libero".
ENRICO BRIZZI, La nostra guerra




José María Parreño (Madrid, 1958), poeta, gestore culturale, curatore di mostre e critico d'arte spagnolo. Il suo lavoro come saggista, curatore e critico si è concentrato sull'arte contemporanea. È uno specialista dell'opera di Esteban Vicente, di cui ha diretto il museo di Segovia.


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