SERGEJ A. ESENIN
ECCOLA, QUESTA SCIOCCA FELICITÀ
Eccola, questa sciocca felicità
Con le sue finestre bianche spalancate sull'orto!
Sopra lo stagno, uguale a un cigno purpureo
Naviga silenzioso il tramonto.
Salve, mia pozzanghera d'oro
E voi betulle capovolte nell'acqua!
Dal tetto una banda di cornacchie
Canta i Vespri alle stelle.
Laggiù oltre i giardini
Dove fiorisce la vitalba
Una soave ragazza vestita di bianco
Accenna delicate canzoni:
E il freddo notturno si distende sui campi
Come una sottana celeste.
O mia cara, mia sciocca felicità,
Tenere e fresche guance di una volta!
(da Poesie – Traduzione di Giuseppe Paolo Samonà)
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Arcadica e bucolica è la felicità del poeta russo Sergej A. Esenin: arcadica perché originata da ciò che gli ricordava l’età dell’oro dell’infanzia – e fa sensazione dirlo e considerare che Esenin si uccise a soli trent’anni; bucolica perché collocata nelle vaste campagne del Rjazan’, regione contadina dove visse con i nonni fino ai 17 anni: Lunaciarskij lo definì appunto “il Beato Angelico dei campi”. Questa felicità tranquilla – sciocca, addirittura! – così minimale, così immotivata, ci lascia sperare di poterla incontrare ovunque sul nostro cammino: un tramonto, un fiume dove veleggiano i cigni e le sponde si riflettono verdi, una ragazza che canta, un giro di stelle…
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IVAN IVANOVIC SHISHKIN, “AL COTTAGE ESTIVO”
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LA FRASE DEL GIORNO
Corre intanto il seren per l'universa / Calma notturna e pochi o niuno il sa: / Così l'urna sovente inclina e versa / Silenziosa la Felicità.
ENRICO PANZACCHI, Lyrica
Sergéj Aleksándrovič Esénin (Konstantinovo, 3 ottobre 1895 – Leningrado, 28 dicembre 1925), poeta russo imagista. Nato da una famiglia contadina, le sue poesie furono influenzate dal folklore russo. Nel 1922 sposò la ballerina statunitense Isadora Duncan, da cui divorziò nel 1924. L’anno seguente fu trovato morto in un albergo di Leningrado forse suicida forse ucciso da agenti della polizia sovietica.
FELICITA'...presente all'appello !!!:))
RispondiElimina...soave questa poesia.
ciaoo Vania
quella che chiamo "felicità di niente", immotivata ma non per questo meno intensa
RispondiEliminaBellissima
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