ARTHUR RIMBAUD
SENSAZIONE
D'estate, a calpestare per i sentieri andrò,
dentro il grano che punge, l'erba tenera a sera.
Sognando, la freschezza ai piedi sentirò,
lascerò che mi bagni la testa nuda il vento.
Non parlerò, smarrito ogni pensiero umano,
ma infinito nell'anima mi crescerà l'amore
e andrò come uno zingaro lontano assai lontano
per la Natura lieto come con una donna.
(da Poesie - Traduzione di Luciano Luisi)
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Questa di Arthur Rimbaud non è che una dichiarazione di vita, un’intenzione per il futuro. La poesia risale infatti al marzo del 1870, quando il poeta non aveva ancora compiuto i sedici anni. È facile risentire quell’ebbrezza che tutti noi abbiamo provato, in quei giorni d’adolescenza in cui il futuro si stendeva davanti a noi come un’immacolata tovaglia bianca, come una serie di pagine vuote da riempire, e ci sembrava così sterminato il tempo a venire, così nostro! Poi si cresce, si sbaglia, si matura, ci si corregge, e quell’ebbrezza sfrenata, quell’ubriacatura che è la gioventù, si stempera nelle incombenze della vita. Eppure, talvolta, ancora adesso quando d’estate lasciamo che la nostra anima corra libera tra i campi di grano, in armonia con i prati della sera, ritroviamo intatta quella sensazione, torniamo ad essere i ragazzi e le ragazze che eravamo…
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GUSTAVE CAILLEBOTTE, “LA PLAINE DE GENNEVILLIERS”
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LA FRASE DEL GIORNO
È privilegio della prima gioventù vivere d'anticipo sul tempo a venire, in un flusso ininterrotto di belle speranze che non conosce soste o attimi di riflessione.
JOSEPH CONRAD, La linea d’ombra
Certo che iniziare la giornata con questa poesia di Rimbaud è tutta un'altra cosa.
RispondiEliminagrazie mille.
....quel non parlerò....come parla....in questa poesia :))
RispondiEliminaciaoo Vania
Non propongo molte poesie dell'Ottocento, però ci sono perle inestimabili come questa. Proverò ad allargare lo sguardo anche su di esse.
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