IOSIF BRODSKIJ
POESIA PER LA DOMENICA
Non sono uscito di senno, ma sono stanco dell’estate.
Cerchi nel cassettone una camicia, e il giorno è perso.
Venga l’inverno e copra tutto, presto,
le città e le genti e, innanzitutto, il verde.
Io dormirò vestito, sfoglierò libri in prestito,
finché non se ne andrà per la sua strada l’anno,
quel che resta,
come il cane che sfugge al cieco e che traversa
lungo le strisce pedonali. È libertà
se scordi il patronimico del capo,
se è dolce la tua bocca più della chalvà
di Shiraz e se, col cervello strizzato
come il corno di un capro,
dall’occhio azzurro nessuna stilla scenderà.
(da Poesie, Adelphi – Traduzione di Giovanni Buttafava)
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In fondo, non siamo mai contenti: d’estate ci stanchiamo del caldo e dell’afa, delle zanzare e delle mosche e invochiamo l’inverno. D’inverno ci tediamo del freddo e della neve, delle giornate buie e della pioggia e aspettiamo l’estate. La primavera e l’autunno sono terre di mezzo dove forse regnano la speranza e la malinconia, rispettivamente. Neanche il premio Nobel russo Iosif Brodskij sfugge a questa tendenza. A ciò aggiungiamo anche la noia della domenica, e siamo serviti di tutto punto, come Enzo, il personaggio di Carlo Verdone che in Un sacco bello prova ad esulare in tutti i modi dal tedio ferragostano telefonando a destra e a manca per trovare un compagno di viaggio… Tranquilli, presto arriverà l’inverno e rimpiangeremo il bel caldo di luglio. Ah, per i curiosi: la chalvà – nota anche come halva o halawa – è un dolce mediorientale, diffuso in Israele, Iran, India e Pakistan, ma presente anche nell’est europeo a seguito della diaspora ebraica. È una specie di torrone morbido realizzato con pasta di sesamo e semola e arricchito con pistacchi o altri ingredienti, dalla vaniglia al caffè, dal cacao alle scorze d’arancio: l’importante è che ci siano tanto zucchero e miele!
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DIPINTO DI JONELLE SUMMERFIELD
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LA FRASE DEL GIORNO
Già di nuovo Natale, aspetto martedì grasso e la Pasqua mi assopirà mentre penso al tedio delle vacanze, sogno agosto solo in città e già l' autunno mi entra nelle ossa mentre cominciano a vedersi le prime luminarie natalizie... Questo ogni anno è il mio anno, un tunnel concentrico con incolmabili fessure per fortuna.
GIANLUCA NICOLETTI, I Nicolettismi
E' vero, ci lamentiamo sempre... anche se però io preferisco l'inverno, è più magico e romantico.
RispondiEliminaA proposito, questo dolce deve essere buonissimo!
Buone vacanze
Federica
...dolce ottimo per il diabete...:)
RispondiElimina...la natura umana...che ci possiamo fare....così siamo ....:))
qualche volta poi viene assestata da dei colpi inaspettati e ringraziamo sia estate e ringraziamo sia inverno....
...la poesia...esprime molto bene la stanchezza...la domenica...insomma il tedio.
ciaoo Vania
io è tutto quest'anno dei Maya che aspetto che passi...
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