KO UN
LA FILA DI FORMICHE
La fila di formiche
attraversa la strada in orizzonte
forse
per farci capire, poco a poco,
oggi
domani
e ancora domani
che questo mondo
non è solo degli umani
nella cocente luce di mezzogiorno il cuculo smette di cantare
(da Fiori d’un istante, 2001 – Traduzione Vincenza D’Urso)
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“Questo mondo non è solo degli umani”: è una frase che dovremmo tenere sempre bene impressa nelle nostre menti. Invece le cronache degli ultimi millenni sono zeppe di testimonianze che la contraddicono: costruiamo case su vulcani, diamo fuoco ai boschi, disboschiamo vaste aree del pianeta, inquiniamo i fiumi e i mari, riempiamo di spazzatura non solo la terra ma anche gli oceani. E ci sentiamo lesi nella nostra maestà quando la natura si ribella o soltanto segue il suo istinto: è cronaca recente la crociata contro gli orsi in Alto Adige, così come lo sterminio dei cani randagi per gli Europei di calcio in Ucraina. Il poeta sudcoreano Ko Un, più volte candidato al Nobel, lo sa bene: nel 1970 abbandonò la caotica Seul per rifugiarsi in campagna. In quell’Arcadia seguire una fila di formiche su una strada è più naturale che osservare una folla di persone frettolose in una trafficata via metropolitana.
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LA FRASE DEL GIORNO
Dall'elefante alla pulce, e dalla pulce alla molecola sensibile e vivente, che costituisce l'origine di ogni cosa, non c'è un punto in tutta la natura che non soffra o non goda.
DENIS DIDEROT, Oeuvres philosophiques
...il problema è che molto volte l'uomo si adegua alla società....invece dovrebbe essere il contrario.
RispondiElimina...simpatica la foto...e la poesia è una bella/interessante testimonianza.
ciaoo Vania
vero: la società sbaglia, ma la società è somma di individui
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