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mercoledì 9 maggio 2012

Achille e la tartaruga


ULALUME GONZÁLEZ DE LEÓN

FAVOLA

Si innamorò di Achille la Tartaruga
e finse di sfuggirgli per attirarlo.

Racconta il crudele Zenone che questa tartaruga
non perse mai la verginità.

Ma Cantor,
                Bolzano,
                             Weierstrass,
riabilitarono per sempre l’eroe.

Un’altra versione (non meno nota)
assicura che lui non raggiunse la Tartaruga
perché si infortunò al tendine di Achille durante la corsa.

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Ironia e fantasia in questa poesia della scrittrice messicana di natali uruguaiani Ulalume González de León: torna il celebre paradosso di Achille e la tartaruga, ideato nel V secolo avanti Cristo dal filosofo Zenone di Elea per dimostrare l’impossibilità della molteplicità e del moto. «Un mobile più lento non può essere raggiunto da uno più rapido; giacché quello che segue deve arrivare al punto che occupava quello che è seguìto e dove questo non è più (quando il secondo arriva); in tal modo il primo conserva sempre un vantaggio sul secondo» come definì Aristotele il paradosso. Diogene di Sinope, altro filosofo antico, confutò il paradosso di Zenone camminando allegramente avanti e indietro di fronte a chi glielo proponeva.  Ulalume González de León porta a testimoniare tre illustri matematici che hanno dato nome ai teoremi di Cantor e di Bolzano-Weierstrass, per poi abbandonarsi a una risata sottile lasciando intendere che un infortunio sportivo abbia bloccato l’eroe impedendogli di raggiungere la tartaruga e non quindi la soluzione matematica.

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IMMAGINE © UNIVERSIDAD DE MURCIA

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LA FRASE DEL GIORNO
È sbagliato pensare che lo scopo della fisica sia di trovare com'è la natura. La fisica riguarda ciò che possiamo dire riguardo la natura.
NIELS BOHR




Ulalume Ibáñez Iglesias, nota come Ulalume González de León (Montevideo, 20 settembre 1932 – Querétaro, Messico, 17 luglio 2009), poetessa, traduttrice, saggista e editrice messicana di natali uruguaiani. La sua poetica parte dall’assunto che tutto è stato detto e la poesia altro non è che un plagio: il vero soggetto è la memoria e il corpo altro non è che cellula della memoria.

3 commenti:

  1. ...magari ripasso dopo....più lentamente..:))
    ciaooo Vania

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  2. lentamente... tartaruga...

    ah ah ah :-)))

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  3. :)..si lentamente ci sono arrivata...non "Prima"...ma ora :)

    ...chi ben comincia è a metà dell'opera.:)))

    ..mia hai ricordato il mio Prof di Fisica...quello li si che era da inseguire....sarebbe stato da inseguire ;))
    ...speriamo non legga mai il mio/questo commento.:)))

    ciaoooo Vania

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